Quick-commerce da un lato e casse lente dall’altro. Lo scorrere del tempo è soggettivo e la gara per l’attenzione si gioca su pochi secondi in punto vendita o davanti allo schermo di uno smartphone. Mai come oggi occorre capire come dare senso al tempo declinando le variabili di comodità, servizio e socialità. Come possono i diversi luoghi dell'acquisto dare valore al fattore tempo? Siamo sicuri che esperienze più rapide siano di per sé migliori di esperienze di acquisto più “lente”? Come è possibile dare un significato al tempo lavorando in connessione con i bisogni del cliente e costruire vere e proprie esperienze di valore?
Docente: Elisa Fabbi, Università di Modena e Reggio Emilia
Obiettivi: dare un significato al tempo lavorando in connessione con i bisogni del cliente e costruire vere e proprie esperienze di valore